domenica 12 aprile 2015

I LAGHI LOMBARDI : IL LAGO MAGGIORE



Il Lago Maggiore o Verbano (Lag Magior in piemontese, Lag Maggior in lombardo) è un lago prealpino di origine fluvioglaciale, il secondo per superficie in Italia. Il suo nome "Maggiore" deriva dal fatto che un tempo si riteneva il più esteso dei laghi prealpini.

Le sue rive sono condivise tra Svizzera (Canton Ticino) e Italia (province di Verbano-Cusio-Ossola, Novara, Varese).

È il 2° lago d'Italia per superficie (dopo il lago di Garda) e per profondità (dopo il lago di Como).

Il Lago Maggiore si trova ad un'altezza di circa 193 m s.l.m., la sua superficie è di 212 km² di cui circa l'80% è situata in territorio italiano e il rimanente 20% in territorio svizzero. Ha un perimetro di 170 km e una lunghezza di 64,37 km (la maggiore tra i laghi italiani); la larghezza massima è di 10 km e quella media di 3,9 km. Il volume d'acqua contenuto è pari a 37,5 miliardi di m³ di acqua con un tempo teorico di ricambio pari a circa 4 anni. Il bacino idrografico è molto vasto, pari a circa 6.598 km² di cui 3229 km² ricadono in territorio italiano e 3369 km² in territorio svizzero (il rapporto tra la superficie del bacino e quella del lago è pari 31,1). La massima altitudine del bacino imbrifero è Punta Dufour nel massiccio del Monte Rosa (4.633 m s.l.m.) quella media è invece di 1.270 m s.l. Il bacino è caratterizzato dall'esistenza di una trentina di invasi artificiali con una raccolta di circa 600 milioni di m³ di acqua, se rilasciati in modo contemporaneo eleverebbero il livello del lago di circa 2,5 m. La massima profondità è di circa 370m (nella criptodepressione tra Ghiffa e Porto Valtravaglia che risulta quindi di 177m).

Gli immissari maggiori sono il Ticino, la Maggia, il Toce (che riceve le acque del torrente Strona e quindi del lago d'Orta) e la Tresa (a sua volta emissario del lago di Lugano e alimentata dal Margorabbia). I tributari maggiori hanno un andamento di deflusso diverso, mentre Ticino e Toce che hanno un bacino imbrifero ad alte quote raggiungono un flusso massimo nel periodo compreso fra maggio e ottobre in coincidenza allo scioglimento di nevi e ghiacciai, gli altri tributari hanno un andamento fortemente influenzato dalle precipitazioni. Immissari minori sono i torrenti Verzasca, Cannobino, San Bernardino, San Giovanni, Giona e Boesio. L'unico emissario è il Ticino che fluisce dal lago a Sesto Calende.

L'origine del Lago Maggiore è in parte glaciale, ne è testimone la disposizione delle colline formate da depositi morenici di natura glaciale, ma è accertato che l'escavazione glaciale è avvenuta su una preesistente valle fluviale, il profilo del lago ha infatti la tipica forma a V delle valli fluviali.

Come materiale da costruzione è stato molto utilizzato in passato il granito rosa di Baveno.

Sono peraltro conosciuti gli usi costruttivi antichi della pietra d'Angera (utilizzata ad esempio nell'antichità classica, e nel periodo medioevale), mentre le cave di calcare di Caldè fornirono per lunghissimi secoli la materia prima per la calce con cui vennero innalzati edifici di Lombardia e Piemonte: complice la facilità di trasporto tramite barca, prima sul lago, indi sui navigli milanesi.

Nel lago Maggiore sono presenti molte isole grandi, piccole o minuscole, divise tra le 8 del Piemonte, le 2 della Svizzera e l'unica in Lombardia, per un totale di 11.

Fra Stresa e Verbania si trova l'arcipelago delle Isole Borromee: l'Isola Madre (la più estesa del bacino lacustre), l'Isola Bella e l'Isola Superiore dei Pescatori (nota anche più semplicemente come Isola dei Pescatori o Isola Superiore)

Di fronte alla località svizzera di Brissago si trovano le due Isole di Brissago.

Di fronte alla costa di Cannero Riviera si trovano invece i tre scogli emersi detti Castelli di Cannero: lo scoglio maggiore, totalmente occupato oggidì dal manufatto bellico della Vitaliana, rocca voluta dal conte Ludovico Borromeo a partire dal 1518, lo scoglio minore, su cui si ergono i ruderi delle cosiddette "prigioni", ma in effetti una torricella avanzata con cannoniera a falconetti di presidio meridionale al porto canale, e finalmente lo scoglietto (verso Maccagno) del "Melgonaro", su cui cresce solo una stenta ma tenace pianta che ha affascinato poeti e incisori quali Piero Chiara, Marco Costantini, Carlo Rapp.

Vanno infine citati, l'Isolino di San Giovanni di fronte a Verbania (famoso perché fu per molti anni residenza, nel seicentesco Palazzo Borromeo, del direttore d'orchestra Arturo Toscanini), l'isolotto La Malghera detto anche Isola delle Bambole, tra l'Isola Bella e quella dei Pescatori e quindi l'Isolino Partegora nel piccolo golfo di Angera.

Per definire la flora del Lago Maggiore si usa spesso il termine di flora insubrica. La flora è fortemente influenzata dal bacino lacustre e che ha permesso la proliferazione di piante tipicamente mediterranee e anche di piante originarie delle zone atlantiche favorite dalla composizione del terreno e dall'abbondanza di rocce silicee. Vi crescono limoni, olivi e l'alloro. Prosperano le acidofile, camelie, azalee, rododendri e magnolie che si possono ammirare nei numerosi e splendidi giardini che si susseguono sulla costa piemontese. La vegetazione spontanea è composta da tassi, gli agrifogli e i castagni sulle colline circostanti.

A Verbania vi è il giardino botanico Villa Taranto. A Stresa fraz. Alpino vi è il giardino botanico Alpinia.

Nel Museo dell'Isola Bella è conservata una piroga preistorica ritrovata nei pressi di Ispra nell'800,a testimonianza della lunga ininterrotta storia della navigazione locale,proseguita poi nei secoli più recenti con il trasporto dei blocchi lapidei e la fluitazione dei legnami.

La navigazione di linea sul lago ha origini molto antiche: già nel 1825 si costituì l'"Impresa Lombardo-Sardo-Ticinese" per la navigazione sulle sue acque e nel 1826 il primo piroscafo, il Verbano, già solcava le acque del lago. Nel 1853 iniziò il servizio anche una seconda società, il "Lloyd Austriaco", con il piroscafo Taxis. L'"Impresa Lombardo-Sardo-Ticinese" fallì nel 1853 e vendette i piroscafi al governo del Regno di Sardegna. Durante la seconda guerra di indipendenza (1859) i piroscafi vennero armati e vi furono anche scontri (l'austriaco Radetzky venne seriamente danneggiato dalle popolazioni insorte) e infine trovarono riparo nelle acque neutrali svizzere. Il "Lloyd Austriaco", fallito, vendette i suoi tre bastimenti al governo svizzero che li cedette al governo sardo.

Nel 1867 la proprietà dei battelli passò alla neonata impresa "Innocente Mangili" di Milano, che a partire dal 1876 fino al 1909, nel corso della Belle Époque, mise in servizio ben otto grandi battelli salone a ruote e, fino al 1914, cinque a elica. Nel 1896 la Regia Guardia di Finanza stanziò una flottiglia di piccole torpediniere a Cannobio; quello stesso anno una di esse, la Locusta, affondò in una tempesta con tutto l'equipaggio.

Durante la prima guerra mondiale la società Mangili fallì e i battelli vennero gestiti dal governo con risultati disastrosi; nel 1923 passarono infine alla "Società Subalpina Imprese Ferroviarie", che attuò un drastico rinnovo della flotta: vennero demoliti tutti i piroscafi maggiori tranne sei (tre a ruote e tre a elica), altri due vennero riattrezzati con motore diesel e vennero costruite dieci nuove motonavi; nel 1929 iniziò il servizio di trasporto autoveicoli con il traghetto San Cristoforo, ottenuto dalla trasformazione di un barcone, e quattro anni più tardi entrò in servizio un secondo San Cristoforo, la prima vera nave traghetto dei laghi italiani. Nel 1938 le Ferrovie Regionali Ticinesi aprirono il servizio sul bacino svizzero.

La seconda guerra mondiale portò lutti e danni: gli attacchi aerei alleati affondarono, tra il 25 settembre ed il 26 settembre 1944, i piroscafi Genova, Milano e Torino. Nei primi due casi ci furono rispettivamente 34 e 26 morti. In altri attacchi furono danneggiate le motonavi Monfalcone e Magnolia. Il 16 aprile 1948 la gestione delle imbarcazioni passò alla Gestione commissariale governativa, che costruì diverse nuove navi (il primo aliscafo prese servizio nel 1953); nel 1956 acquistò la flottiglia svizzera.

Attualmente la flotta passeggeri della Navigazione Lago Maggiore, la più grande dei laghi italiani, si compone di oltre trenta unità tra piroscafi, motonavi, traghetti, catamarani, aliscafi e motoscafi. Tuttora la flotta continua ad ampliarsi, infatti si aspettano una motonave da 460 passeggeri (varata a dicembre 2013), e un traghetto che sostituirà l'ormai demolito San Gottardo. Sopravvivono ancora oggi cinque battelli storici:

Il piroscafo salone a ruote Piemonte, costruito nel 1904 con il nome di Regina Madre e ribattezzato nel 1943, rimodernato nel 1961-1965 e tuttora in servizio (seppur la NLM lo utilizzi esclusivamente per noleggi);
Il piroscafo salone a ruote Lombardia, costruito nel 1908 e messo in disarmo nel 1958, ancorato dal 1969 come bar-ristorante ad Arona e relativamente in buono stato di conservazione (le strutture originali, in parte nascoste da altre fittizie, sono intatte);
La motonave a elica Torino, costruita nel 1913 come piroscafo mezzo salone a elica, affondata nel 1944, recuperata e ricostruita come motonave nel 1945 e rimodernata nel 1969. Ha perso praticamente del tutto l'aspetto del piroscafo, assumendo il profilo delle motonavi anni cinquanta;
La motonave a elica Fior d'Arancio, costruita nel 1924, rimodernata negli anni settanta e convertita negli anni ottanta in battello di servizio
La motonave a elica Azalea (gemella della Fior d'Arancio), costruita nel 1924, rimodernata negli anni settanta, successivamente posta fuori servizio, venduta e usata come sede da una società di noleggio imbarcazioni presso Belgirate, in buono stato.

Nel lago vivono due specie di coregoni, la bondella e, meno diffuso, il lavarello. Entrambi vivono in acque profonde e vengono a riva solo durante la fregola nei primi di dicembre. Vi si trovano inoltre l'agone, il pesce persico, il luccio, il cavedano, la bottatrice, le anguille e le alborelle.

Il lago ospita diverse specie di uccelli acquatici nidificanti, inoltre rappresenta un importante corridoio, luogo di sosta e alimentazione per le migrazioni. Ad esempio:smergo maggiore, cigno reale, svassi, gabbiani, cormorani, anatre.

Come tutti i laghi prealpini, il lago Maggiore viene percorso, soprattutto nella bella stagione, da due tipi di venti prevalenti, uno che spira al mattino dalle montagne verso la pianura (detto moscendrino in quanto proveniente dal Passo del Monte Ceneri, a volte tramontana) ed un venticello che spira dalla pianura alla montagna soprattutto durante il pomeriggio (detto inverna). Questi venti costanti fanno dei laghi prealpini un ottimo campo dove adoperarsi in sport che usano appunto il vento, come la vela e il windsurf. Il lago Maggiore ha dei punti particolari, soprattutto nella parte alta, dove le montagne si stringono a formare una stretta valle in cui questi venti spirano molto forti.

Ci sono poi altri venti tipici di questo lago come l'invernone, che spira da sud-ovest e porta in genere tempesta, il maggiore, che viene da nord-est ed è molto pericoloso in quanto agita parecchio il lago, il valmaggino che spira leggermente dalle valli dietro Locarno, il mergozzo, che spira soprattutto di notte, da nord-ovest.

I reperti e le prove rinvenuti ci dicono che a seguito della creazione vera e propria del lago, con il ritiro completo dei ghiacci, la zona circostante fu abitata da gruppi nomadi, che utilizzarono il territorio prevalentemente come luogo per la caccia e approvvigionamenti.

Nel periodo storico del calcolitico si ha la costruzione dei primi nuclei abitativi negli immediati pressi del lago e da quel momento si avrà un lento consolidarsi di gruppi sedentari di abitanti.

La zona venne controllata nei periodi successivi dai Liguri che avanzarono fino ad alcune zone dell'attuale Lombardia, per poi essere nuovamente respinti fino ai loro confini occidentali dalla discesa dei Celti nella penisola italiana, probabilmente la popolazione dei Galli Taurini.

I Galli ebbero quindi la supremazia sul territorio lacustre fino all'avanzare dei Romani che ricondussero le zone Piemontesi e Lombarde a province dell'impero. Il "Verbanus Lacus" (nome donatogli dai Romani, dal quale probabilmente deriverà poi la nomenclatura lago Verbano) o "Lacus Maximus" (altro nome attribuitogli addirittura da Virgilio) resterà in mano saldamente all'impero romano fino alle scorribande dei popoli nordici e le invasioni barbariche, che frammenteranno l'unità creata dal controllo Romano portando il caos e la divisione su tutto il territorio.

Per arrivare a un periodo di rinascita delle città sul lago bisognerà attendere il Medioevo, il quale porterà alla creazione di borghi, castelli e in generale un esempio ben differente di fisionomia dei luoghi abitati.
In questo periodo la zona attorno al lago, così come numerosi territori nei dintorni di Milano, passò fra le mani di diverse famiglie come i Della Torre, i Visconti, la casa regnante degli Asburgo dal 1713 e in particolare la famiglia Borromeo, la quale ebbe un'enorme influenza per lunghissimi anni sul lago Maggiore, partendo dall'acquisizione del feudo di Arona nel 1445; altri casati nobiliari legati sin dal Medioevo al territorio furono i Besozzi, i Sessa, i Luini e i Capitanei di Locarno.

Luogo di arte e natura l’intero territorio del Lago Maggiore vanta numerosi musei; in questi luoghi si racconta la storia e la cultura di un territorio “vivo”, profondamente legato alle proprie tradizioni.

A Verbania il Museo del Paesaggio offre le sue collezioni di pittura paesaggistica, scultura, devozione popolare e archeologia. A Santa Maria Maggiore, nella Valle dei pittori, la storica Pinacoteca “Rossetti Valentini” raccoglie una collezione di opere appartenenti ai grandi artisti locali. A Ghiffa il Museo del Cappello espone la storia del glamour italiano mentre a Gignese è possibile visitare il Museo dell’ombrello.

Sul Lago d’Orta sorgono il Museo del design e il Museo del Rubinetto, situato a San Maurizio d’Opaglio. Nelle valli, invece, la montagna e le sue tradizioni diventano protagoniste in numerosi musei; ne sono esempio il Museo della Montagna di Macugnaga o il Museo del legno in Val Strona, sopra il Lago d’Orta.

In tutti i musei, oltre alle esposizioni permanenti, vengono proposte numerose mostre che spaziano dalle arti minori alla scultura e alla pittura.

Misticismo, spiritualità e arte si intrecciano in numerose chiese, santuari e monumenti sacri dislocati su tutto il territorio del Lago Maggiore, sulle valli dell’Ossola e sulle colline del novarese.

Il valore storico e culturale di queste costruzioni è notevole. Si pensi, ad esempio, alla Chiesa di San Gottardo a Carmine Superiore, frazione di Cannobio, prestigioso esempio di architettura arroccata e costruita direttamente sulla roccia; o ancora alla Chiesa Vecchia di Macugnaga, situata nell’antica località di Dorf, poco distante dal maestoso Vecchio Tiglio trecentesco; alla Chiesa parrocchiale di Ghemme, dalla bellissima facciata barocca e ancora, alla Chiesa dedicata ai santi Gervasio e Protasio a Domodossola.

Numerosi i santuari presenti sul territorio: il Santuario della Madonna del Boden a Ornavasso, il Santuario della Madonna del Sasso, uno dei luoghi sacri più spettacolari del Lago d’Orta, il Santuario di Re, centro devozionale della Val Vigezzo e meta di numerosi pellegrinaggi e il Santuario del Crocifisso a Boca, uno degli edifici di maggiore interesse architettonico del novarese.

Il territorio del Lago Maggiore, le colline novaresi e le valli dell’Ossola si caratterizzano per l’importante presenza di piccoli e antichi borghi, splendide vallate e incantevoli scenari.

Impossibile non visitare centri meravigliosi, ricchi di arte e cultura, come Macugnaga, nella splendida Valle Anzasca, o Formazza, nell’omonima valle, dove con facilità si rimane rapiti dalle vive tradizioni dell’antico “popolo delle Alpi”, i Walser. In Val Vigezzo, la così detta “Valle dei pittori” respiriamo un’atmosfera unica, tra i tanti caratteristici borghi, incontriamo piccole chiesette e costruzioni tipiche, sino a giungere al bellissimo Santuario della Madonna del Sangue, a Re.

Le sponde del Lago Maggiore, poi, sul versante piemontese e su quello lombardo, sono costellate di paesini meravigliosi; le “dolci” e verdi colline novaresi, infine, con i loro tipici casolari sono ricche di tradizioni e cultura da scoprire.

Il territorio del Lago Maggiore, dell’Ossola e delle colline novaresi offre, durante tutto l’anno, numerosi appuntamenti culturali che spaziano dalle mostre ai concerti, dagli spettacoli teatrali alla letteratura.

I principali appuntamenti con la musica classica sono a Stresa, da maggio a settembre, con le Settimane Musicali di Stresa e del Lago Maggiore e a Verbania, nei mesi di maggio e giugno, con “ClassicaMente”; nei mesi di giugno e luglio si svolge ad Arona il festival “Sonata Organi”, mentre da giugno a settembre le sponde del lago d’Orta sono animate da “Un paese a sei corde”.

Sulla sponda lombarda del Lago Maggiore sono impedibili il Festival del Teatro e della Comicità, che si tiene ogni estate nella località di Luino, il Varese Gospel Festival e il festival di cortometraggi “Cortisonici” di Varese. A Novara, poi, ogni anno si tengono il celebre “Novara Gospel Festival”, il “Novara Cine Festival” e il “Novara Street Festival”.

 Il Lago Maggiore con i suoi meravigliosi e caratteristici paesaggi, è da sempre fonte di ispirazione di molti noti artisti e scrittori.

Hemingway, ad esempio, in “Addio alle Armi” descrive minuziosamente la zona dell’alto Lago Maggiore, mentre all’Isola Bella Dickens ha dedicato molti dei suoi elogi.

Diversi gli eventi letterari che si tengono in queste bellissime zone: il Premio Stresa di Narrativa, importante premio letterario fondato nel 1976, Editoria & Giardini di Verbania, punto di riferimento per gli amanti della botanica e della letteratura correlata e poi ancora LetterAltura, festival della letteratura di montagna, viaggio e avventura o il Festival del Racconto di Varese.

L’Ossola poi ospita ogni anno La Fabbrica di Carta, il più illustre salone del libro del territorio dove la letteratura locale incontra ogni anno un gran favore di pubblico.

 La storia del territorio, fatta di aspre battaglie, di fatica e di sacrifici, ha disegnato nel corso del tempo il suo paesaggio e ha definito le caratteristiche salienti delle sue comunità.

Una miscellanea di culture, infatti, si incontrano nei territori del Lago Maggiore: da qui passarono, ad esempio, i Walser, il così detto “Popolo delle Alpi” proveniente dalla vicina Svizzera e capace di insediarsi nei luoghi più improbabili e di sopravvivere  a condizioni impervie, dando vita a una cultura tuttora viva e florida.

Le comunità del lago e della vallate circostanti oggi rivivono, tra folklore e tradizioni, i momenti salienti della loro storia, celebrando riti e feste in cui suoni, antichi mestieri, abiti tradizionali e classici sapori tornano ad animare piazze, vicoli e cortili.

La Fiera di San Bernardo di Macugnaga, il Raduno degli Spazzacamini di Santa Maria Maggiore, la Festa della Beata Panacea a Ghemme, la “Novara Risorgimentale” e il Presepe Sommerso di Laveno sono alcuni degli appuntamenti da non perdere per rivivere tradizioni del passato.

La città di Varese e i paesi lombardi che si affacciano sul Lago Maggiore si trovano sul versante occidentale della regione Lombardia.

Varese, città viva e dinamica, è adagiata su sette colli, Biumo Superiore, Giubiano, San Pedrino, Sant’Albino, Montalbano, Campigli e Miogni ed è circondata dalle storiche “castellanze”, rioni situati intorno al centro storico: un tempo località autonome, oggi sono parte integrante della città.

Tra i luoghi di interesse storico - culturale, vi sono l’antico Castello di Masnago e la seicentesca Villa Mirabello, quest’ultima circondata da un magnifico parco. Varese è infatti famosa per i suoi numerosi giardini e per le sue aree verdi, tanto da essere conosciuta anche come “città- giardino”. Situata all’interno del Parco Regionale dei Fiori, Varese offre numerose possibilità di svago nella natura dove praticare jogging, ciclismo e trekking per ogni gusto.

Sulla sponda lombarda del Lago Maggiore sono affacciate le città di Sesto Calende, Angera, Santa Caterina del Sasso, Laveno, Luino e Maccagno, ognuna con proprie bellezze naturalistiche e architettoniche, tipiche dei paesi lacustri.

Tra le meraviglie storiche della sponda lombarda del Lago Maggiore la Rocca di Angera, è una delle più importanti testimonianze medievali ancora oggi ben conservata così come  l’Eremo di Santa Caterina del Sasso, uno splendido monastero risalente al XIV secolo a strapiombo sulle acque del lago.

Il Lago Maggiore, con le sue valli e colline, è una delle aree più verdi dell’intero territorio italiano.

Molti sono infatti i parchi nazionali locali, tra cui il Parco Nazionale della Val Grande, l'area wilderness più estesa d'Italia, il Parco Regionale dell'Alpe Veglia e Devero e l'Oasi Faunistica di Macugnaga, situata ai piedi del Monte Rosa.

La sponda piemontese del Lago Maggiore è inoltre costellata da numerose riserve naturali, come la Riserva Naturale di Fondotoce, a Verbania, il Parco Naturale dei Lagoni di Mercurago, ad Arona e infine la Riserva Naturale di Dormelletto, nell’omonimo paese. Da non perdere, il meraviglioso Parco del Ticino, accessibile dai paesi di Castelletto Ticino e Sesto Calende.

Non mancano inoltre le Oasi WWF, come Pian dei Sali, in Val Vigezzo, e Bosco Tenso, a Premosello Chiovenda.

Il territorio del Lago Maggiore è sempre stata meta favorita di famiglie nobili che, incantate da panorami mozzafiato, hanno voluto realizzare in questi luoghi alcune fra le più splendide ville d'Italia.

Il Golfo Borromeo è il massimo esponente di questa elegante architettura edilizia: a Baveno, si trovano per esempio l’elegante Villa Fedora, mentre a Stresa la bellissima Villa Aminta è diventata un hotel di lusso. A Verbania-Pallanza la splendida Villa Giulia è divenuta un'importante sede di numerose esposizione, così come ad Arona Villa Ponti ospita mostre di livello internazionale.

Anche il Lago d'Orta non è da meno con l’esotica Villa Crespi, mentre sulla sponda lombarda del Lago Maggiore, a Laveno Mombello, Villa De Angeli Frua è circondata da un parco ricco di piante secolari.

Punto forte di questi lussuosi edifici sono infatti i giardini che li circondano: uno fra tutti i Giardini Botanici di Villa Taranto, le cui bellezze floreali richiamano tutto l'anno migliaia di turisti, ma anche i bellissimi giardini dell'Isola Bella e dell'Isola Madre.

Agli appassionati del gusto e della buona tavola, il territorio del Lago Maggiore offre una ricca tradizione enogastronomica.

Ce n’è per tutti i gusti: dai formaggi degli alpeggi, dove mucche e capre pascolano all’aria aperta lungo ampie distese verdi, alla lavorazione e trasformazione delle carni in saporiti salumi per i palati più decisi, dall’ampia varietà di produzione di miele ai numerosi dolci tipici della cucina locale per i palati più morbidi.

Anche il vino non viene trascurato e si accompagna perfettamente alle diverse proposte culinarie di questo territorio, che dalle dolci colline del novarese, alle acque del Lago Maggiore spazia fino alle alte vallate dell’Ossola.

Per gli amanti dello sport il territorio del Lago Maggiore rappresenta un vero e proprio paradiso naturale; nelle zone che circondano le sue acque, sulla sponda piemontese o lombarda e nelle valli circostanti, è possibile praticare numerosi sport all’aria aperta: trekking, mountain bike, golf, equitazione e, soprattutto, innumerevoli sport d’acqua: canoa, yachting, vela, sci nautico e attività subacquee.

La acque del lago sono l’ambiente ideale per praticare vela, molto più che uno sport: un vero e proprio stile di vita. Non a caso ogni anno, a giugno, si tiene, presso l’imbarcadero di Intra, il Verbania Vela Festival che prevede regate aperte a tutte le classi e numerose attività sportive e di intrattenimento, come degustazioni e concerti.

Come non parlare della canoa, del kayak e del rafting: l’estesa superficie del Lago Maggiore permette, infatti, di cimentarsi in questi sport percorrendo lunghe distanze, circondati da paesaggi naturali di rara bellezza.

Numerose, soprattutto sulla sponda lombarda del lago, le strutture che offrono corsi di immersione rivolti a sportivi di tutti i livelli.



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