martedì 5 maggio 2015

I LAGHI LOMBARDI : IL LAGO D' ISEO

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Il Lago d'Iseo, detto anche Sebino, si è formato millenni di anni fa grazie all'attività di erosione e successivamente dal ritiro di un ghiacciaio alpino.
Diviso tra le provincie di Brescia e Bergamo, è solo sesto per estensione nella classifica dei laghi italiani, ma detiene il singolare primato di ospitare l'isola lacustre più grande in Europa:  MonteIsola, un vero gioiello verde disseminato di minuscoli borghi e rare ville patrizie.  A nord e a sud di MonteIsola ci sono le due isole minori di Loreto e S.Paolo.

Incastonato tra monti e colline, il Lago d'Iseo è un lago diverso da tutti gli altri e deve la sua originalità alla varietà del suo paesaggio ed alle sue bellezze naturali.
Verso nord, il lago d'Iseo è incorniciato dai monti perennemente innevati del ghiacciaio dell'Adamello, dai quali giungono le acque che lo alimentano attraverso il fiume Oglio;  a sud, invece, il paesaggio si fa più dolce e collinare. Questi aspetti si affermano prepotentemente in molti tratti delle coste, tra le pareti rocciose che si tuffano a picco nel lago e le dolci colline verdeggianti.

Conosciuto ed apprezzato fin dai tempi antichi da poeti e pittori, il Lago d'Iseo è un luogo affascinante, semplice ma pittoresco, suggestivo e contraddittorio.
Lo stesso Leonardo da Vinci vi soggiornò per un periodo e sembra lo abbia ritratto in numerosi dei suoi dipinti.

Delle varie epoche storiche esistono tuttora imponenti testimonianze: castelli e torri, chiese e monasteri, ville e palazzi signorili, borghi antichi in pietra, opere d'arte.
Del secolare lavoro dell'uomo restano a testimonianza i terrazzamenti, gli uliveti, i vigneti. Ci sono infine luoghi dove la natura è da sempre sovrana e protetta.
Molti i fenomeni naturali degni di nota: la riserva naturale della Valle del Freddo, le grotte dell'Abisso Bueno Fonteno, le piramidi di Zone, le Torbiere d'Iseo .

Il miglior modo per conoscerlo ed apprezzarlo in tutto il suo splendore è certamente via lago, sul quale si affacciano i paesi lacustri mostrando la loro miglior veste.
Dai porti principali vi è la possibilità di partire a bordo dei battelli per visitare sia MonteIsola che i graziosi paesi rivieraschi.

Il lago d'Iseo offre una vasta e variegata tradizione culinaria: moltissimi sono i piatti tipici da assaporare.
L'ambiente ed il clima mite permette di coltivare l'olivo e produrre l'olio extravergine DOP.

Innumerevoli sono gli sport praticabili all'aria aperta, sia in inverno che in estate: i venti che soffiano sul lago permettono di praticare diversi sport acquatici mentre in numerose località circostanti è possibile praticare sport invernali.

Il lago d'Iseo è sicuramente una delle mete più suggestive del nord Italia, dove il tempo sembra essersi fermato.

Settanta milioni di anni fa la superficie del suolo era molto più in alto, perché sulle rocce, che oggi vediamo, giaceva una coltre di altre rocce, dello spessore di almeno 5000 m e più. Le montagne di allora avevano un andamento del tutto diverso da quello attuale e costituivano una serie di catene parallele, intervallate da profonde vallate.

Le rocce di cui sono costituite le montagne che contornano il lago d'Iseo si sono formate nell'era secondaria, tra i 230 e i 70 milioni di anni fa, a strati, per consolidamento delle fanghiglie che si erano depositate in un antico mare posto in una zona oggi corrispondente allo spazio tra l'Europa centrale e il centro dell'Africa. Successivamente queste rocce si sono spostate dove si trovano oggi, ma hanno continuato a contorcersi in mille modi, formando le più strane e le più complicate pieghe.

I primi segni di vita umana sul lago d'Iseo sono alcuni ritrovamenti fatti a Sarnico di resti di palafitte che confermano una presenza preistorica, mentre al nord del lago d'Iseo, in Val Camonica erano attestati i Camuni. Dalle pianure salgono verso nord gli Etruschi e i Celti fino alla conquista romana. Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, si susseguono le invasioni barbariche e varie dominazioni, tra cui quella longobarda. Nel 774 Carlo Magno occupa la Val Camonica e parte del lago d'Iseo, facendone donazione ai monaci di Tours. Nel 1161 Federico Barbarossa scende dalla Val Camonica e il 12 giugno espugna, saccheggia e incendia Iseo. La zona vivrà successivamente le lotte continue tra guelfi e ghibellini. Segue nel 1428 l'intervento della Repubblica di Venezia e la sua occupazione dell'intera zona del lago e della valle, a cui segue un periodo di pace fino al 1509. Nel 1797, con la fine della dominazione veneziana, la Val Camonica e Pisogne vengono assegnate al dipartimento del Serio ed unite a Bergamo. Ritorneranno poi a far parte della provincia di Brescia nel 1859, quando, sconfitte le truppe austriache a San Martino e a Solferino, il territorio viene riunito con il resto della Lombardia al regno di Sardegna, prima tappa dell'unità d'Italia.

La principale attività è il turismo: il lago d'Iseo, generalmente frequentato tutto l'anno, ha la sua stagione turistica da maggio a settembre, periodo in cui numerose sono le manifestazioni: regate veliche, concerti e serate danzanti. Vi si praticano diverse attività sportive: nuoto, del windsurfing, la pesca, attività subacquee e veliche, queste ultime favorite da venti regolari.

Il lago, essendo ricco di trote e di lucci, favorisce la pesca lacustre che è ancora attiva nei paesi rivieraschi. Sulle rive del lago si produce inoltre un ottimo olio di oliva, dotato di notevoli caratteristiche organolettiche.

L'industria è presente nei quattro centri principali del lago (Iseo, Sarnico, Pisogne e Lovere-Castro).

Lovere e Castro costituiscono il maggiore centro industriale del lago e sono quasi saldate fra di loro dal grosso impianto industriale della Lucchini Sidermeccanica, uno dei primi stabilimenti siderurgici italiani, costruito attorno al 1870. A Pisogne è attiva l'industria del legno e delle vernici. A Sarnico vi sono industrie seriche, meccaniche e di vernici; sono noti inoltre i suoi cantieri, per la costruzione di scafi da gara e da diporto. Ad Iseo e dintorni esistono industrie di filature di cotone e di coperte, mentre a Sulzano e a Monte Isola vengono prodotte reti da pesca e da caccia. Marone, infine, è sede della "Fabbrica mineraria Dolomite Franchi". A Tavernola Bergamasca opera dai primi anni del secolo scorso una cementeria facente parte del Gruppo Sacci di Roma.

La sponda bresciana è molto varia: da una parte il lago e Monte Isola, dall'altra vigne, frutteti, olivi e fiori in basso, a cui seguono boschi di castagni e poi più in alto le arrotondate dorsali dei monti.

Il primo paese della sponda bresciana del lago è Paratico, seguito da Iseo, il centro turistico di maggiore importanza del lago, il cui territorio, occupa due terzi della lunghezza della sponda orientale con le sue frazioni: Clusane (rinomato per la specialità culinaria della "tinca al forno"), Covelo (dove si trova il "Bus del Quai", complesso di grotte e palestra di roccia per l'arrampicata sportiva) e Pilzone, con il promontorio di Montecolo e caratterizzato dal fico che cresce sul campanile della chiesa.

Successivamente si incontra Sulzano, paese di pescatori e approdo per i traghetti verso Monte Isola, e Sale Marasino, collocato sul fondo dell'anfiteatro naturale dei monti delle Almane, che conserva la Parrocchiale di San Zenone, altre antiche chiese nelle frazioni e alcuni importanti palazzi cinquecenteschi (tra cui Palazzo Giugni, con affreschi di Giovanni da Marone e di pittori della scuola del Romanino, e Villa Martinengo Villagana, che si affaccia sul lago dirimpetto a Monteisola ed è uno dei Palazzi storici più rilevanti dell'intero Sebino).

Ancora oltre si trova Marone centro industriale, da dove si diparte la strada verso il monte Guglielmo e arriva a Zone, dove si trova il caratteristico fenomeno delle "piramidi di erosione". Successivamente il paesaggio diventa più selvaggio, mentre strada e ferrovia sono nascoste in una serie di gallerie, fino a Pisogne, dove la sponda bresciana termina nel largo piano alluvionale dell'Oglio: nei pressi dell'abitato si trova una riproduzione in cemento del cavallo di Troia, che riproduce un originale di cartapesta, vincitore del locale Carnevale e distrutto da vandali.
Anche la sponda bergamasca è molto variata. Da Sarnico a Predore esistono tratti di spiaggia, poi il panorama diventa selvaggio con rupi a strapiombo e speroni di roccia (spettacolari sono gli orridi o "bögn" di Castro e di Zorzino), che si susseguono interrotti unicamente dai piccoli delta formati dai torrenti delle valli laterali, dove si trovano i paesi rivieraschi. Solo qua e là, in brevi spazi ben soleggiati, appaiono viti e olivi (la Sbresa è la cultivar tipica) ; per il resto è tutta roccia nuda. Si susseguono gli abitati di Tavernola Bergamasca, Portirone (fraz. di Parzanica), Zu con il capoluogo Riva di Solto, Castro, Lovere. Alla confluenza del fiume Oglio nel lago, si trova Costa Volpino, seguito da Rogno, l'ultimo paese dell'alto sebino e il primo della Val Camonica.



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