lunedì 4 maggio 2015

I LAGHI LOMBARDI : IL LAGO DI LUGANO

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Il lago di Lugano o Ceresio è uno dei grandi laghi della regione subalpina del versante italiano, che si estende in gran parte in territorio svizzero (Canton Ticino). Al territorio politico italiano appartengono: la riva occidentale tra Porto Ceresio e Ponte Tresa; il bacino di NE., detto Ramo di Porlezza, e il piccolo territorio isolato di Campione d'Italia. La posizione geografica del lago è: 45° 54′-46° 2′ lat. N. e 8°52′-9° 7′ long. E. L'altitudine media delle acque è di 270 metri s. m.; la profondità massima, fra Gandria e Punta S. Margherita, è di m. 288; la profondità media si calcola di metri 130; la superficie di kmq. 48,90, di cui kmq. 30,86 appartenenti alla Svizzera e kmq. 18,04 all'Italia; il volume delle acque di kmc. 6,56. La larghezza media si calcola di Km 1,050; la massima tra Lugano e Caprino raggiunge i 3 km. Lo sviluppo delle sponde è di km. 93,04, di cui 58,62 alla Svizzera e 34,42 all'Italia. Il bacino imbrifero è di kmq. 614,51, corrispondente a circa 13 volte la superficie del lago. Le oscillazioni di livello (tra la massima magra e la massima piena) raggiungono metri 3,18. Le acque hanno alla superficie una temperatura media di 14°,5 (minima 5°,8; massima 23°,2) e il loro colore è verde-azzurro, che d'inverno per la maggiore trasparenza si fa più carico, mentre d'estate i toni della colorazione sono appannati e velati, per opera sia del detrito convogliato dai fiumi, che intona al grigio o al giallo la tinta normale, sia della lussureggiante vegetazione di Diatomee' Dinobrie e Ceratiee; quest'ultima, però, non è abbastanza forte per conferire all'acqua del lago la propria caratteristica tinta brunastra, sicché è sempre nettamente riconoscibile la tonalità fondamentale verde azzurrina delle acque del Ceresio.
Assai complessa è la forma del lago di Lugano, tuttavia vi si distinguono: un ramo orientale, da Porlezza alla Punta di Poiana, la quale lo divide in due rami minori, uno protendentesi sino a Capolago e l'altro sino a Porto Ceresio; un ramo occidentale, corrispondente alla continuazione della valle del Vedeggio, diretto da N. a S., e formante, a sua volta, una piccola diramazione che, dopo essersi ristretta a Lavena, si apre nel grazioso bacino di Ponte Tresa, il quale ha grande importanza perché di qui, a mezzo del fiume Tresa, le acque del Ceresio si scaricano in quelle del Verbano. Anche nell'uso popolare si distinguono nel lago parecchie sezioni poiché si parla di Laghetto di Ponte Tresa, di Lago di Agno, del Golfo di Porto, dei seni di Capolago e di Morcote, del ramo di Porlezza, riservando il nome di Lago di Lugano al magnifico golfo che, in dolce arco, si apre dinnanzi alla città. Considerando, invece, il lago sotto il riguardo idrologico (livello, regime, forma del fondo), esso viene distinto dal ponte-diga di Melide e dalla stretta di Lavena, nei seguenti bacini contenitori: il bacino di Lugano (profondità m. 288, superficie kmq. 27,47); il bacino di Morcote (profondità m. 85, superficie kmq. 20,32); il bacino di Ponte Tresa (profondità m. 50, superficie kmq. 1,11).

Il fondo del lago nel suo complesso si presenta variamente costituito: una grande valle a fondo piatto, che è scavata nei calcari e nelle dolomie, nel tratto Porlezza-Lugano, per la quale s'incanalò un ramo del ghiacciaio abduano; una vasca, a due rami divergenti, scavata nei porfidi rossi e bruni, assai meno profonda, lungo la quale s'incanalò un ramo del ghiacciaio del Ticino; una terza valle accidentata, da Figino ad Agno, scavata in gran parte nei porfidi, per la quale pure s'incanalò un ramo del ghiacciaio del Ticino; il laghetto di Ponte Tresa, simile a una coppa, corrispondente al solco che sbocca a Luino, per il quale venne a defluire un altro ramo del detto ghiacciaio del Ticino.

Le rive del Ceresio sono alte, ma quasi dappertutto s'incontra una piccola cornice piana, detta, nel dialetto locale, bruà; rare sono le rive lunghe, propizie alle fanerogame acquatiche.

Ancora controversa è l'origine di questa come delle altre grandi conche lacustri subalpine; certo è che il principale agente morfologico dovette essere costituito dalla potente azione escavatrice dei ghiacciai. Il lago Ceresio non ha nessun grande immissario. In esso affluiscono vari piccoli corsi d'acqua, fra i quali degni di nota: il Cassarate (18 km.), il Vedeggio (21 km.), la Magliasina (14 km.); minore importanza hanno il Soldo, da cui ha nome la Val Solda, il Rezzo, il Cuccio, l'Oriolo, il Laveggio o fiume di Riva.

Col suo imponente emissario Tresa, il lago Ceresio si scarica nel Verbano, per cui esso può dirsi appartenente al sistema idrologico lombardo, rispetto al quale ha l'importante funzione di regolatore delle acque del Verbano. Per il fatto poi che gli affluenti del lago non vengono da ghiacciai, le piene di questo bacino dipendono dalle piogge primaverili e autunnali, irregolari ma fortissime, mentre mancano le piene estive. Nel bacino imbrifero del Ceresio è compresa la regione Tamaro-Camoghè, una fra le più piovose della regione subalpina (2190 mm. di media annuale) e una parte del versante del Monte Generoso (1980 mm. di media annuale). Gli enormi volumi d'acqua che talvolta in poche ore si riversano sulle Prealpi Luganesi, e da queste nel Ceresio, innalzano persino di 1 m. il suo livello in 24 ore, portandolo in un sol giorno dalla magra alla piena. Fra le più ampie oscillazioni si ricorda quella del 1896: in aprile una magra di 0,04, in novembre una massima piena di + 2,99.

Lungo le rive del Lago di Lugano sorgono numerosi centri abitati, i quali nell'industria alberghiera hanno trovato una ragione di grande prosperità. Fra i più noti citeremo: Porlezza, Lugano, Campione d'Italia, Melide e Bissone, unite da un ponte-diga che traversa il lago, Capolago, Porto Ceresio, Ponte Tresa, Agno.
Sino dalla metà del secolo XIX le acque del Ceresio furono solcate da battelli a vapore; il 31 agosto 1848 il primo battello a ruote, il Ticino, iniziò il servizio fra Lugano e Capolago. Attualmente la flotta conta 9 battelli capaci di una portata complessiva di 2930 passeggeri. Il lago è poi, da Capolago a Lugano, traversato e percorso dalla ferrovia del Chiasso-Gottardo-Lucerna; un'altra ferrovia unisce Porlezza a Menaggio sul Lago di Como; una tramvia unisce Ponte Tresa a Luino e a Varese; Ponte Tresa a sua volta è collegata con ferrovia elettrica a Lugano. Notevoli sono poi nei dintorni le funicolari che salgono al Monte San Salvatore, al Monte Bré e a Lanzo d'Intelvi, oltre alla bella ferrovia a cremagliera che sale al Monte Generoso sopra Capolago. Varie altre tramvie uniscono Lugano ai tanti e graziosi paesi delle valli vicine.

Ceresio, l'altro nome del Lago di Lugano, è l'italianizzazione del nome latino Ceresium, di etimologia incerta: secondo alcuni dal latino "cerasa" cioè ciliegia, secondo altri ci sarebbe un'origine più antica da individuarsi in un antico toponimo romano "Ceresium" la cui traduzione più accurata sarebbe: "più blu del cielo". Un'ulteriore, più accurata versione, dice che il nome deriva dal celtico "keresius" che significa "ramificato" ed in effetti la forma del Lago Ceresio è proprio ramificata, con più rami.

Nonostante i gravi danni dovuti all'inquinamento, il lago è molto pescoso. A parte alcune zone protette, come nelle foci dei fiumi Cassarate, Laveggio, Magliasina e Vedeggio, è possibile pescare ovunque anche se a condizioni diverse.

Le più comuni specie ittiche autoctone che popolano il Ceresio sono l'agone, l'anguilla, il barbo, la Bottatrice, il cavedano, il luccio, la scardola, la savetta, la tinca e la trota lacustre.

I pesci autoctoni che invece sono presenti in maniera minore sono la Cagnetta, il Ghiozzo padano, il temolo, il pigo, il triotto, l'alborella (estinta in seguito all'introduzione del gardon ed ora in ripresa), oltre che ad altre specie minori.

Tra le specie alloctone sono presenti: il salmerino alpino, il Persico trota, la Carpa, il Coregone (coregone bondella e coregone lavarello), il lucioperca, il persico reale, il Gardon, il persico sole ed il pesce gatto.

Le specie protette sono l'alborella, il temolo ed il gambero di fiume autoctono (Austropotamobius pallipes).

Nel 1895 è stato introdotto il salmerino, prelevato dal lago di Zugo, mentre tra il 1894 e il 1897 è stato immesso il coregone.

La diga di Melide priva d'impianti di risalita ha avuto un forte impatto sulla cheppia (Alosa fallax) che non riesce a raggiungere le acque del lago per riprodursi.

A causa di un'immissione di ignota provenienza, avvenuta verosimilmente verso la fine degli anni ottanta, il gardon ha trovato habitat ideale sostituendosi all'alborella, che si è quasi estinta. Si sta pensando ad un ripopolamento controllato soprattutto nelle zone di Ponte Tresa.

Negli ultimi anni, come conseguenza della presenza massiccia di cormorani sul Ceresio, si sono visti diminuire molte specie di pesci, a soffrirne ne è soprattutto il gardon (che è una specie aliena invasiva). Oltre alla fauna già citata, il lago è popolato da cigni, folaghe e germani reali.

Tutta la fascia a ridosso della riva meridionale del lago di Lugano è ricca di fossili. Il centro di questi giacimenti fossiliferi è il Monte San Giorgio, dove si sono trovati fin dall'Ottocento numerosissimi fossili del Triassico medio (circa 240 - 230 milioni di anni fa).

Il giacimento di Monte San Giorgio si prolunga verso ovest in territorio italiano nel giacimento di Besano.

Fossili risalenti al Giurassico inferiore (circa 180 milioni di anni fa) sono stati trovati sempre lungo la riva meridionale del lago, più a est, a Osteno.

Secondo il diritto internazionale, a causa della sua conformazione il Ceresio è inquadrato ai fini della Convenzione di Montego Bay come acque territoriali e non come acque interne, stabilendo così il principio della libera navigazione inoffensiva nel suo bacino. L'Italia con il decreto 633/72 regolamenta le proprie acque territoriali e le definisce acque italiane del lago di Lugano come zona extradoganale in cui non si applica la normativa doganale italiana in fatto di IVA al 22% e le altre accise. Anche per la licenza di pesca esiste un unico regolamento stabilito dalla Convenzione italo-svizzera per la pesca. Questo regolamento internazionale sostituisce tutte le norme regionali e provinciali della Lombardia e quelle cantonali del Canton Ticino.

Attorno al lago, numerosi parchi  invitano a intraprendere distensive passeggiate. Per esempio, il Parco Scherrer a Morcote, che combina scultura e architettura di numerosi Paesi ed epoche con cedri, pini del Messico, canfori, eucalipti, azalee, palme, bambù, etc. o ancora il Parco Belvedere direttamente sulle rive del Lago di Lugano. In primavera, nel periodo di fioritura, i visitatori possono ammirare le magnolie e le camelie in tutto il loro splendore.

Il paradiso di villeggiatura del Lago di Lugano  permette di scoprire la storia e la cultura della Svizzera: per esempio al Museo svizzero delle dogane a Gandria (chiamato anche "Museo dei contrabbandieri"), che mostra come i contrabbandieri portavano avanti i loro traffici in questa regione un tempo poverissima assumendosi grandi rischi, o al Parco "Swiss Miniatur", che presenta le più importanti attrattive della Svizzera in scala 1:25




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