sabato 2 maggio 2015

LE CITTA' DEL LAGO MAGGIORE : GEMONIO

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Gemonio è un comune della provincia noto per la residenza del Senatur Umberto Bossi.

Paese di origine antica, trova il suo più remoto riscontro documentario in un atto dell’anno 807, ove è citato il conte Alcherio – alemanno del lago di Costanza ed alto dignitario della corte carolingia – che acquista molti beni posti in “Lamundo” o “Gemunmo” (l’attuale Gemonio) e nella zona circostante da Dracone (longobardo che lascia così il posto ai nuovi dominatori).

Pure di vetuste origini è la Chiesa romanica di San Pietro, citata in atti a partire dal 1100 come dipendente dalla chiesa agostiniana di San Pietro in Ciel d’Oro di Pavia: il diploma di Liuprando del 712, ove essa viene citata, si è rivelato un falso redatto appunto nel 1100. Inizialmente parrocchiale, nei secoli successivi perde questa prerogativa che va a favore della chiesa di San Rocco (di impianto cinquecentesco), posta nel centro storico del paese, e quindi più agevole per la celebrazione delle funzioni.

Di antica e consolidata tradizione è anche l’autonomia del paese, basata sull’istituto della vicinia, basato sull’assemblea dei Capi di Famiglia che si riuniva sulla piazza davanti alla chiesa di San Rocco al suono della campana. Se ne trova traccia già in documenti del 1630, da cui si ricava pure la presenza di un console, un sindaco ed un cancelliere.

Solo in periodo napoleonico Gemonio fu unita con Caravate, formando il Comune “Gemonio ed uniti”. Tale unione, riproposta subito dopo l’unità d’Italia, fu avversata aspramente e non fu più tenuta in considerazione nemmeno nel 1927, quando la maggior parte dei comuni dell’alto Varesotto fu riformata e si creò la provincia di Varese.

La toponomastica indica condizioni permanenti o mutate, sempre utili alla conoscenza del modo di abitare e produrre dell’uomo.
Ricordiamo: il Bosco del Comune (una proprietà pubblica venduta nel XIX secolo per finanziare la costruzione dell’acquedotto), la Gemonasca (toponimo noto dal 1200 ad indicare la “res gemoniasca” cioè il complesso dei vigani evidentemente concentrati in quella parte di territorio, verso Brenta).
Gli incolti sono denotati da Baraggia (cascina situata verso la zona paludosa di Besozzo e anche zona verso Caravate – Cittiglio), Brughiera, Brughetto, Merisc.
I pascoli o prati da fieno sono: Prè, Pradasc, Prabaiard, Provenzan, Provazz, Prato Occhio.
I campi coltivati: Campagna di Sopra e di Sotto, Campovalle, Campolongo, i vari Chioso (campo recintato e perciò sottratto al pascolo vago del bestiame anche nel periodo in cui era permesso su tutto il territorio comunale, dopo il raccolto).
Luoghi strappati all’incolto: i molti Ronco, Roncaccio, Ronchetto, Runch de Maza, Ronco Vecchio, ecc., ma anche Tagliata e Novellina (quest’ultima indicante una piantagione di castagni da innesto).
A boschi di varia specie rimandano Alberè (pioppeto), Pobiette (pioppi lungo un riale), Onizzo (ontani), mentre i Lueditt ricordano “luoghi da lupo”.
La vitale presenza di acqua è indicata da Fontanalba, Fontanelle, Bozza, Navèi, Pozzo Lazzaro, Riana, Fontanazze di Canale (laddove Canale sembra riferito alla derivazione del torrente Viganella in corrispondenza dell’ex manifattura Roncari), Pessina (se non derivante da nome di famiglia).
Da nomi di famiglia derivano: il Ronco dei Bianchi, il Cantun Frepet (Filippetti), la cascina Martitt (Martinoia), il Ronco di Tognaso, il Ronco dei Tapiroli, i Pirinoli oltre la Roggia Viganella (già sede dell’omonima cartiera).
Anche la devozione religiosa ha lasciato tracce diffuse, infatti si trovano: Croce di San Pietro, Crocetta, Cappalletta di Fontana e di Primarona, Contrada della Madonnina,Contrada della Gesiola. Forse anche la strada del Luguzzone (1680) fa riferimento al santo protettore dei pastori, San Lucio, il cui nome fu deformato così.
Il luogo abitato ha dato a sua volta origine a nomi caratteristici: Sottocasa, Contrada degli Omenoni (imputabile alla presenza di affreschi con grandi figure in una casa vicina), Contrada della Volta (perché sottopassante una casa), Contrada del Torchio, Contrada del Torchio dell’olio (poi via Campidoglio).

Il Museo Civico Floriano Bodini, nato dalla volontà della Amministrazione Comunale in collaborazione con la Provincia di Varese e della Comunità Montana della Valcuvia, con il finanziamento della Regione Lombardia e il contributo della Fondazione Cariplo, si fonda sulla cospicua donazione di opere d'arte conferita dal Maestro Floriano Bodini. Si trova nel centro storico di Gemonio, in una tipica corte settecentesca restaurata con il duplice intento di preservare le strutture originarie e restituire una moderna ed efficace immagine espositiva. Il Museo offre un ampio panorama di opere scultoree da Leonardo Bistolfi a Medardo Rosso, da Arturo Martini a Giacomo Manzù, da Giuseppe Grandi a Lucio Fontana, senza scordare Francesco Messina maestro di Bodini negli anni di formazione all'Accademia di Brera. Tra i quadri sono da menzionare quegli artisti legati al Realismo Esistenziale come nel caso di Giuseppe Banchieri, Mino Ceretti, Gianfranco Ferroni, Giuseppe Guerreschi, Bepi Romagnoni e Tino Vaglieri. Nell'ambito della grafica, infine, vi sono opere di Fernand Léger, Henry Moore, Georges Rouault e Graham Sutherland. Il Museo è dotato di un'ampia e ricca biblioteca che conta più di 5.000 titoli, con una particolare attenzione agli scultori ed agli autori del Realismo Esistenziale. Il "corpus"delle opere di Floriano Bodini, distribuito lungo tutta la planimetria del Museo, si costituisce di gessi, bronzi, marmi e medaglie. Il museo è sede di mostre di grande interesse artistico e culturale:

Realismo esistenziale 1954-1964 - dal 3 luglio al 4 dicembre 2005
Lucio Fontana - Attraversando la materia - dal 17 giugno al 29 ottobre 2006
Jean Rustin - Soglie di un orizzonte - dal 14 aprile al 10 giugno 2007
Adolfo Wildt - Anima Mundi - dal 14 luglio al 28 ottobre 2007
Marino Marini - Gli Archetipi - dal 1º giugno al 31 agosto 2008
Anselmo Bucci - L'arte della Cronca. Dal Giro d'Italia a Tour de France - dal 14 settembre al 30 novembre 2008
Eugenio Fasana - Mitografia di un alpinista - dal 21 settembre al 23 dicembre 2014
Persone legate a Gemonio:
Innocente Salvini, pittore
Eugenio Fasana, alpinista, guida alpina, scrittore, pittore e giornalista
Floriano Bodini, scultore
Umberto Bossi, politico
Renato Pozzetto, comico
Matteo Contini, calciatore
Cochi Ponzoni, attore
Said Ahmed Said, calciatore.



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