lunedì 24 agosto 2015

ROE' VOLCIANO



Roè Volciano  è un comune della Valle Sabbia e appartiene alla omonima comunità montana.

Il comune di Roè Volciano ha assunto l'attuale denominazione solo nel Novecento, in seguito alla crescita di un importante centro industriale in località Roè (in dialetto "roveto", a dimostrazione della mancanza di insediamenti precedenti di rilievo) attorno al cotonificio Hefti, aperto nel 1884 e chiuso nel secondo dopoguerra. In precedenza il comune era denominato semplicemente "Volciano" e da esso dipendevano altri centri (Gazzane, Liano) rivolti verso la riviera gardesana, nel quadro di un'economia prevalentemente agricola. Le realizzazioni viarie a cavallo fra Ottocento e Novecento (ferrovia Rezzato-Vobarno, nuova strada per Salò) hanno valorizzato anche la località di Tormini, tradizionale "imbocco" della Valle Sabbia. Dal punto di vista politico, interessante è la singolare presenza dal dopoguerra e per tutti gli anni Cinquanta di un'amministrazione comunale di sinistra, esempio quasi unico nell'ambito di una provincia "bianca" come quella di Brescia.

Il territorio di Roè Volciano è di una singolarità unica: è contemporaneamente terra di valle, di lago e di collina. Fa parte indiscussa della bellezza naturale del Benàco esaltata da innumerevoli poeti che evidenziano il caratteristico degradare dolce e lento delle colline in un grande anfiteatro.

Di un certo rilievo solo le testimonianze artistiche che costellano il territorio comunale. Notizie certe sui numerosi edifici religiosi occorre arrivare al secolo XVI soprattutto attraverso le relazioni delle visite pastorali. In tempi successivi i documenti si fanno più abbondanti.
La chiesa di S. Pietro in Vincoli, sorge in posizione strategica, isolata dal resto dell’abitato, sulla collina omonima. Di origini antiche (1530), più volte ricostruita e ampliata, presenta una facciata rifatta nel 1930, caratterizzata da un protiro e da due nicchie con statue di santi. Il lato sud è arricchito da un elegante loggiato da cui si gode una splendida vista. Conserva al suo interno due opere pregevoli: la pala dell'altare maggiore che rappresenta la Madonna in Gloria coi Santi Apostoli Pietro e Paolo e una copia della pala rappresentante la Deposizione dalla Croce, il cui orginale, dopo alterne vicende, è stata trasferita nella Pinacoteca Tosio-Martinengo, entrambe di Zenon Veronese.

Nella frazione di Tormini si trova la chiesa della Visitazione che conserva due affreschi quattrocenteschi  uno dei quali, la Vergine col Bambino, datato al 1497.
E’ invece del 1527 la data chiaramente leggibile nell'affresco di una Madonna con Bambino che si trova sopra l'altare inferiore della chiesa della Madonna del Brizzo, a Gazzane, nota più comunemente come Madonna degli Uccelli.
Nella chiesa dell'Ascensione della frazione di Volciano sull'altare patronato dell’antica confraternita del Santissimo Sacramento è incisa la data 1580. E’ sovrastato da una tela raffigurante la Deposizione.
Sono, invece, datati al 1574 e al 1576 gli architravi dei due portali della chiesa di S. Giovanni in Gazzane. La pala d’altare è dominata da una Madonna col Bambino. Al centro della tela è raffigurata la Rocca di Vobarno col ponte medievale.
La chiesa di S. Rocco di Liano, nata come oratorio, viene fatta risalire alla fine del secolo XV. La pala centrale, di autore ignoto, raffigurante S. Carlo con altri Santi  fu eseguita successivamente al 1646.
Infine, posta tra l’abitato di Trobiolo e quello di Agneto, la chiesa della Santissima Trinità è in stile romanico  e contiene una pala del pittore veronese Paolo Farinati risalente al 1587.
Non possono, poi essere non ricordati l’oratorio di S. Antonio di Padova di Rucco fatto costruire dalla famiglia Filippini verso la fine del XVII secolo e l’oratorio privato di Cassiniga dedicato alla Madonna del Santo Rosario.
Il monumento ai caduti, Opera dello scultore rezzatese Angelo Gamba su disegno dell’architetto salodiano Beniamino Serri, venne eretto in marmo di Botticino nel settembre 1921.
Vi sono incisi i nomi dei caduti volcianesi durante la prima guerra mondiale. A questi vennero aggiunti quelli deceduti nel corso del secondo conflitto. Sulla fronte del monumento è apposta questa frase: «Volciano tramanda ai posteri circonfuso di luce purissima il caro nome dei propri valorosi che la giovane vita sacrificarono nella guerra onde l’Italia riebbe gli agognati confini. Roè Volciano per l’olocausto purissimo di questi altri suoi figli caduti il cui nome incide nel marmo e nel cuore a perenne memoria invoca fidente pace».
L’altro monumento è quello bronzeo dedicato al Lavoratore che ritrae un operaio che incontra la sua donna ed il figlio al termine della giornata lavorativa. Venne eretto davanti a quello che un tempo era il cotonificio di Roè. E’ opera dello scultore Egidio Boninsegna. Sul basamento in marmo è posta questa dicitura: «I forti affetti domestici alimentano l’amore al lavoro, il buon costume, la saggia previdenza, fanno pure le gioie, più confortati i dolori, più fraterna la convivenza sociale. Questa immagine di bontà il presidente Giuseppe Frua ai propri lavoratori dedica». Lo stesso gruppo scultoreo esisteva anche a Milano in piazza De Angeli.



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