sabato 19 settembre 2015

CANNETO PAVESE

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Canneto Pavese è un comune situato sulle colline dell'Oltrepò Pavese, tra le valli Versa e Scuropasso, in posizione dominante rispetto alle cittadine di Broni e Stradella. Con i comuni di Montescano e Castana, forma l'Unione dei Comuni di Prima Collina.

Il territorio dell'attuale comune di Canneto Pavese comprende numerosi centri che ebbero in passato l'autonomia comunale e spesso una storia non oscura: Canneto, Beria, Vigalone, Monteveneroso e soprattutto Montù de' Gabbi.

Vigalone è citato nel diploma del 1164 con cui Federico I concede a Pavia il predominio sulla zona; e forse anche Monteveneroso (che appare come Monterosus). Nell'elenco delle terre pavesi del 1250 compaiono ormai tutti questi centri. Quello più importante, di cui gli altri seguirono le sorti, era Montù de Gabbi, dove Montù sta per Monte Acuto; era detto anche Montuè ovvero Monte Acutello. Esso era noto già nell'XI secolo. Appartenne ai Gabbi fino al XV secolo, poi probabilmente il potere fu usurpato dai Beccaria, che lo unirono al feudo di Broni; nelle successive spartizioni di questo feudo, non è chiara la sorte; comunque nel 1528 giunse ai Valperga e nel secolo successivo ai Candiani di Pavia, divenuti poi Rota Candiani. Tra i comuni del feudo, Canneto, sede della parrocchia, appare già nel XVII secolo essere aggregato a Montù de' Gabbi. Nel secolo successivo Biria e Vigalone mantengono l'autonomia, ma prima del 1783 sono anch'essi uniti a Montù. Rimane autonomo Monteveneroso, che sarà unito a Montù solo all'inizio del secolo successivo. Notiamo che al feudo di Montù de' Gabbi apparteneva anche Torre Sacchetti, anch'esso un piccolo comune che fu poi in gran parte unito a Stradella.

Soltanto nel 1885 il comune di Montù de' Gabbi ricevette il nuovo nome di Canneto Pavese. Pochi anni dopo il grandioso castello dei Rota Candiani, che dominava l'abitato di Montù, venduto ad altri, fu completamente demolito. Questo castello ospito anche Carolina Amalia di Brunswick moglie di Giorgio IV Hannover nel 1815.

Le prime citazioni storiche di un borgo a nome "Caneto" risalgono al XII secolo, anche se il suo territorio fa parte di una zona collinare già popolata in remota epoca preistorica da tribù di stirpe ligure. E' un atto di vendita del 9 febbraio 1198 con cui Rolando Agarasca di Figara (oggi Castana) cede ad Ardengo di "Caneto" due pezzi di terra in Figara. Questo è il manoscritto più antico, fino ad ora trovato, in cui venga citato il nome di Canneto. E' certo quindi che un borgo a nome  "Caneto" esisteva nella seconda metà del XII secolo. Come gran parte dell'Oltrepò Pavese si trovò sotto i Visconti prima e gli Sforza poi. Passò sotto la denominazione francese, quella spagnola e quella austriaca dal 1713 al 1743, anno in cui, a seguito del trattato di Worms, fu ceduto da Maria Teresa d'Austria a Carlo Emanuele III Re di Sardegna. Canneto - o meglio Caneto - era il nome della parrocchia ma non del Comune che gli derivò invece dalla famiglia Gabbi, nobili pavesi di parte guelfa. Questi tennero, in qualità di signori, Monteacutello de Gabbi - poi ridotto in Montù de Gabbi -  dal XIII al XV secolo. Passò in seguito ai Visconti e poi  agli Sforza. Nel 1528 fu ceduto ai Valperga una delle  famiglie più antiche e potenti del Piemonte  e da questi ai Conti Candiani di Pavia. Quello che oggi si presenta come un solo comune, nei secoli addietro era invece un insieme di comunità distinte. Montù de Gabbi (Montuè), Beria, Vigalone, Canneto (inteso come l'odierno nucleo capoluogo del comune) e Monteveneroso erano, ancora nel Settecento, entità autonome. E ciò voleva dire che ognuna di esse aveva le proprie autorità amministrative (i consoli), radunava un proprio Consiglio Generale che prendeva decisioni in totale autonomia. Fu solo verso la fine del Settecento che queste comunità, ritenute troppo piccole per reggersi da sole, vennero unite a Montù de Gabbi. Nel 1783 troviamo rappresentate nel Consiglio di Montù de Gabbi, anche Canneto, Beria e Vigalone ed in seguito Monteveneroso.
 Il 9 ottobre 1885, in una seduta del Consiglio Comunale, venne proposto al Governo, il cambiamento del nome del comune con la seguente motivazione: " l'unico prodotto delle nostre terre è il vino; esso si consuma nella Lombardia ed è delizia dei Lombardi che lo chiamano per vino de' Caneto. Questo nome per i suoi vini generosi e spumanti è conosciuto non solo in Lombardia ma in parecchie città d'Italia e nell'America. Il nome di Montù de Gabbi non è conosciuto qual produttore di vini generosi e prelibati". La risposta fu affermativa e, con un decreto di Umberto I Re d'Italia, dal 1 gennaio 1886 Montù de Gabbi cambiò ufficialmente la sua denominazione in quella di Canneto Pavese.


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