martedì 22 marzo 2016

LE CONDIZIONI CARCERARIE NEL MONDO

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Una giusta punizione per chi si è macchiato di orrendi crimini? Forse si, ma non bisogna mai dimenticare che, qualche volta, sono detenuti in questi luoghi orribili anche persone innocenti.

Luoghi in cui la violenza è legale, così come qualsiasi violazione dei diritti umani e civili: sono le peggiori carceri del mondo, posti in cui paghi quotidianamente la tua colpa e la grande vittoria è la sopravvivenza.
Per fortuna alcune volte queste strutture vengono anche chiuse, come il carcere di San Paolo in Brasile, conosciuto come Carandiru, attivo dagli anni venti al 2002. Qui avvenne il fatto considerato tra i più gravi in termine di violazione dei diritti umani, tristemente ricordato come il massacro di Carandiru, in cui vennero uccisi e giustiziati 111 carcerati disarmati. Le guardie dissero che erano intervenuti per difesa, ma nessun poliziotto riportò delle ferite e i sopravvissuti raccontarono che molti furono uccisi a sangue freddo mentre riposavano nelle loro celle.

La prigione siriana di Tadmor è uno dei luoghi più oppressivi del pianeta. Sembra che la prigione sia stata progettata con l’intento di essere disumana. Nel 1980, il presidente Hafez al-Assad, sopravvissuto ad un attacco brutale, ordinò ai suoi soldati di uccidere ogni detenuto come rappresaglia.
Diyarbakir è un carcere della Turchia, conosciuto per essere estremamente disumano. Ha un passato oscuro e drammatico, quando venivano incarcerati anche bambini per far loro scontare la pena dell’ergastolo. La violenza di questo carcere non è dovuto ai prigionieri, ma alle guardie carcerarie.
La Sante si trova a Parigi ed è conosciuto come un luogo estremamente brutale dove numerosi detenuti si sono tolti la vita a causa delle condizioni di vita insopportabili. Anche se i carcerati non possono stare nella loro cella per più di quattro ore al giorno, proprio per cercare di limitare le violenze, questo carcere è ancora una delle peggiori prigioni del mondo.
Gitarama si trova in Ruanda ed è meglio conosciuta come l’inferno in terra. È stata progettata per contenere 500 detenuti, ma ne ospita oltre 6000. Molti prigionieri sono costretti a stare in piedi in mezzo agli escrementi, cosa che porta alla decomposizione o all’infezione dei piedi. Gli arti dei prigionieri che si infettano cominciano a marcire costringendoli a farsi amputare.
LA Sabaneta si trova in Venezuela ed è una delle prigioni più violente del mondo. Le strutture carcerarie furono progettate per ospitare circa 15.000 detenuti ma, in realtà, i detenuti sono più di 25.000. Tristemente conosciuta per i suoi episodi di violenza, come la rivolta del 1994 che ha causato la morte di 108 prigionieri o come gli scontri del 1995 con 164 morti e 624 feriti.



Alcatraz è una delle più famose prigioni del mondo. Situata sull’isola di Alcatraz, al largo della costa di San Francisco, questa prigione è stata la patria di alcuni dei criminali più pericolosi nel corso della storia. Uno di loro era Al Capone. Alcatraz ha chiuso i battenti nel 1963, a causa degli alti costi di mantenimento, nonché della sua pessima reputazione.
San Quintino è stata costruita nel 1852 ed è conosciuta come il più antico carcere della California. Nel 2006 violenti scontri portarono alla morte di 2 detenuti ed al ferimento di 100 di loro. Molti rapporti hanno evidenziato l’estrema pericolosità di questo carcere, oltre alle disumane condizioni di vita all’interno di esso.
Rikers Island di New York è diventata tristemente leggendaria per le violenze tra i detenuti. Si trova nel Bronx e le guardie carcerarie temono ogni giorno per la propria vita a causa dei comportamenti violenti a cui assistono.
Bang Kwang si trova a circa dieci chilometri da Bangkok (Thailandia) ed è soprannominata l’Hilton di Bangkok, anche se non ha nulla di un hotel. Tristemente nota per le torture inflitte ai prigionieri, questa prigione ha celle piccolissime dove vengono stipati i prigionieri, incatenati alle gambe per i primi tre mesi della pena .Lo usano come attrazione turistica, dove lasciano passare i turisti per un giorno intero per sentire quello che provano i detenuti.
A parte questo dato curioso, a Bang Kwang i carcerati si trovano praticamente tutto il giorno legati ai ceppi del letto, e non importa se non stanno bene o se sono gravemente malati, di certo le medicine non arrivano alle loro stanze. Inoltre, qui le esecuzioni sono annunciate con 2 ore di anticipo.

In Thailandia in stanzoni di 9 metri per 4 vengono accalcate anche 60 persone. I racconti ci arrivano anche e soprattutto da italiani che hanno vissuto l’esperienza del carcere thailandese per reati legati alla droga. C’è l’obbligo di inchinarsi ogni volta che passa un secondino, condizioni igieniche molto più che precarie, un piatto di porcellana e due secchi d’acqua come bagno. Oltre a questo, ovviamente, i racconti di chi c’è stato parlano di strumenti di tortura sparsi ovunque, grida disperate arrivare da qualsiasi luogo: un posto dimenticato da tutti.

Non ricevono una sorte migliore i detenuti russi, dove prigioni non sono altro che luoghi in cui il carcerato è in una situazione costante di isolamento, con sole tre visite permesse all’anno: è il caso del carcere di Medjin dove vige un regime duro, di lavoro forzato, e non c’è niente che sia rivolto alla riabilitazione del singolo.

Sconvolgente la situazione in Cina, dove con i Laogai ci troviamo di fronte ad uno dei sistemi carcerari più disumani di sempre. Le testimonianze e le denunce fatte per ciò che accade in questi luoghi, parlano di lavoro dei carcerati per 18 ore al giorno, di denutrizione usata come punizione, di pratiche snervanti di lavaggio del cervello, di torture crudeli con gli strumenti più svariati. Si parla perfino di prelievo forzato degli organi ai detenuti.
La parola orribile è decisamente un eufemismo.

Uno dei peggiori penitenziari è sicuramente il campo di Al Khiam in Libano, dove pare che sia il personale israeliano a supervisionare il carcere e ad essere colpevole di infliggere ai detenuti torture e punizioni ben lontane dalla rieducazione.

Il carcere di Evin, in Iran, è tra le peggiori carceri del mondo. I detenuti durante la rivoluzione venivano uccisi estraendo lentamente il sangue dalle loro vene, oltre ovviamente a torture orribili dedicate soprattutto ai prigionieri oppositori. In tutto il paese sono sparsi luoghi orribili che portano con sè un orrore indicibile, come per esempio le sedie affilate su cui i detenuti sono costretti a sedersi per ore e ore.

ADX SuperMax (Stati Uniti) è una prigione di una sicurezza tanto elevata che i prigionieri arrivano a diventare completamente pazzi lì dentro. Una delle regole più impressionanti è che devono stare 22 ore al giorno nelle loro celle che misurano solo 2 metri per 3 e non hanno contatti con altri detenuti.


Nairobi (Kenia) le celle sono costruite per ospitare tre persone, ma in realtà arrivano a convivere un minimo di dodici persone. Un carcere dove vige la legge del più forte e dove esistono leggi interne tra detenuti.

Una situazione diffusa a macchia d’olio in tutto il mondo, anche nel nostro paese, dove non esiste il reato di tortura e dove i casi di persone uccise all’interno di strutture dello stato sono tante, troppe.
Tantissimi gli interventi di Amnesty International e di numerose associazioni umanitarie per cambiare le cose, ma per ora i risultati sembrano essere pochi.



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